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Ipotiroidismo: il Corretto Approccio dalla Diagnosi alla Terapia.

La tiroide è una delle principali ghiandole endocrine , si presenta con una forma “a farfalla” ed è posta nella regione anteriore del collo, alla base della laringe.

Svolge molteplici funzioni di fondamentale importanza per il nostro organismo, regolando il metabolismo corporeo, lo sviluppo scheletrico e cerebrale (durante la fase embrionale). Nell’adulto svolge molteplici funzioni regolando il metabolismo, il rimodellamento e la mineralizzazione ossea, la funzione cardiaca, fino alla funzione riproduttiva. Queste funzioni vengono svolte grazie all’azione dei suoi due ormoni principali: la triiodotironina o T3 e la tiroxina o T4.

La tiroide può essere affetta da molteplici patologie che causano disfunzione ormonale della stessa. Tra queste la più diffusa sicuramente è l ’ipotiroidismo che colpisce circa l’1% della popolazione con un’incidenza maggiore nel sesso femminile e nell’età avanzata, tanto che si manifesta in oltre il 15% delle donne ultrasettantenni. Può insorgere in qualsiasi fascia d’età con predilezione del sesso femminile.

L’ipotiroidismo è una condizione di malfunzionamento della tiroide, la quale non produce quantità sufficiente di ormoni T3 e T4, con ripercussioni sull’intero organismo. Le cause più frequenti che possono comportare un insufficiente produzione di ormoni da parte della tiroide sono da ricercarsi solitamente in un’infiammazione della ghiandola tiroidea, detta tiroidite (di cui la più frequente è quella di Hashimoto) in cui si instaura un processo autoimmune in cui il nostro organismo produce per errore anticorpi specifici che nel tempo attaccano e distruggono la ghiandola alterandone la capacità di produzione di ormoni.

La tiroidite di Hashimoto è una patologia estremamente frequente colpendo una persona su 20 nella popolazione generale e predilezione del sesso femminile ( 9 casi su 10 sono donne ).

Altre condizioni comuni che causano ipotiroidismo consistono in trattamenti con Iodio radioattivo o rimozione chirurgica della tiroide, per presenza di gozzo multi-nodulare, morbo di Graves Basedow o neoplasia tiroidea.

Dal momento che la tiroide è responsabile del corretto metabolismo cellulare dell’intero organismo, la maggior parte dei sintomi riflette il rallentamento dei processi metabolici. In genere i sintomi più frequenti comprendono stanchezza, abbassamento del tono dell’umore, maggiore sensibilità al freddo, aumento di peso, ma anche alterazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, difficoltà respiratorie e nelle donne possono spesso manifestarsi variazioni significative del ciclo mestruale.

La diagnosi di ipotiroidismo è di facile esecuzione. Lo screening va eseguito con il medico specialista in endocrinologia, e consiste nella valutazione del dosaggio ormonale di TSH, FT3 ed FT4 tramite semplici analisi del sangue unite al dosaggio degli specifici anticorpi (Anticorpi anti Tireoperossidasi e Anti Tireoglobulina) qualora si sospetti una tiroidite cronica di Hashimoto. Oltre agli esami ematici di fondamentale importanza la visita, se lo specialista lo ritiene necessario, si può eseguire uno studio morfologico della ghiandola attraverso ecocolor doppler tiroideo.

Nel caso di accertata patologia l’obiettivo del medico endocrinologo è riportare i valori ormonali nei limiti di norma al fine di eliminare i sintomi. Il trattamento è rappresentato dalla terapia sostitutiva con ormone tiroideo in varie formulazioni e dosaggi da personalizzare in base alle caratteristiche del paziente.

Nella fase terapeutica iniziale saranno opportuni controlli ormonali frequenti, fino a raggiungere una normalizzazione del TSH. Il follow-up invece consiste in un monitoraggio del TSH sierico ed un controllo endocrinologico ogni 6- 12 mesi per individuare eventuali variazioni della risposta al trattamento.

Oltre alla terapia farmacologica, per via degli effetti sul metabolismo, il medico endocrinologo si occuperà di curare l’alimentazione del paziente consigliando una dieta sana, lievemente ipocalorica ed equilibrata nei nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) e indirizzare il paziente verso uno stile di vita generalmente più corretto.

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