Prevenire il tumore della mammella

Ogni anno, 1 donna su 9 si ammala di cancro al seno. Nel 2019, in Italia, sono stati diagnosticati stati 53mila nuovi casi.

Nonostante la sua larga diffusione, il tumore al seno è la forma tumorale per cui, negli ultimi 30 anni, si sono ottenuti i maggiori successi in termini di riduzione della mortalità. Il merito è dello sviluppo di sempre più efficaci strumenti di screening per la diagnosi precoce e delle innovazioni nella chirurgia.

Oggi circa 9 donne su 10 (87%) sono vive dopo 5 anni dalla diagnosi di tumore mammario e 8 su 10 (80%) lo sono a 10 anni dalla diagnosi. Prevenire e diagnosticare con tempestività sono quindi due armi importantissime per combattere questa forma di tumore.

La prevenzione contro il cancro al seno deve iniziare precocemente, a partire dai 20 anni, e passa attraverso una serie di strumenti essenziali:

• l’autopalpazione, ovvero un esame che ogni donna dovrebbe fare autonomamente a casa ogni mese, per individuare anomalie del seno. Tra i campanelli d’allarme, la presenza di noduli, secrezioni nei capezzoli, ingrossamento dei linfonodi ascellari.

• La visita senologica, ovvero l’esame clinico completo del seno e dei cavi ascellari da parte di un medico senologo. In particolare dopo i 40 anni, è consigliabile effettuarla ogni anno.

• La mammografia, una radiografia eseguita con il seno compresso tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali, è un esame consigliato in particolare a tutte le donne dopo i 45 anni, con cadenza preferibilmente annuale.

• L’ecografia mammaria, particolarmente indicata nelle donne di età compresa tra i 30 e i 40 anni perché risulta molto affidabile nell’individuare lesioni in caso di seno con una ricca componente ghiandolare, ma può essere anche associata alla mammografia a partire dai 40 anni. Per le donne di età superiore ai 40 anni, inoltre, l’ecografia è un utile complemento diagnostico alla mammografia, soprattutto in caso di lesioni dubbie evidenziate con questo ultimo esame.